Cieli Neri Sopra Torino - Babilonia


I “Cieli Neri Sopra Torino” con “Babilonia” rilasciano un album maturo, che mischia “cantautorato vero” a un sound anni ’80 ma senza stare dietro alla moda odierna. Testi intensi, sinceri, capaci di catapultare l’ascoltatore nella storia narrata e arrangiamenti di spessore, ricchi di sfumature, confluiscono in un corpus coerente e incisivo:

“L’ombra”: “..che nascondiamo nel petto, non riveliamo a nessuno” per chitarra e voce “calda” come l’atmosfera del brano “l’ombra di Cristo che si chiama Diavolo”

“Fiume”: “Valeria  non sa niente strappa le fotografie pensa sia importante” sezione ritmica ipnotica con la melodia che “appare” nel ritornello

“Eleonora”: mood cupo, andamento marziale per ritornello da assalto “Cosa vuoi da me?”

“Apocalisse”: ha un incedere gentile con la voce in primo piano e le parole che contrastano bene la dolcezza della melodia, buono l’arrangiamento:“e difenderemo il nostro orto giardino col fucile dalla fame del vicino”

“Ben”: botta rock di sicuro impatto con un testo ironico e lucido: “Il padre sfonda la tv, la madre col caffè in mano, paura di sporcare il divano, rimane li”

“Cieli neri sopra Torino”:  sotto un cielo che nessuno guarda più “il pensiero smette di volare di scappare” Intensa, costruita per accumulo di pathos: “Alessandro voleva essere un guerriero e con la spada uccidere i cattivi ma i cattivi lui li aveva tutti in casa” forse un pò didascalico il reading finale

“Storia di un dj”: “Avevo una canzone scritta per te dalla finestra vedo il mio corpo magro riflesso in uno specchio” con una chitarra vagamente psichedelica protagonista, è un brano d’atmosfera nonostante il titolo lasci presupporre altro.

“Occhi chiari”: ritmica accattivante, dai sapori anni ’80, decadente, è il brano più immediato del lotto: “la notte ha gli occhi chiari”

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