I Totti's Boys lontani "dal centro del villaggio"




La rovinosa discesa della Roma da Gennaio ai giorni nostri che l'ha portata a ben 14 (15 considerando lo scontro diretto) punti dalla Juventus capolista, appare per certi versi inspiegabile, ma andando a scavare fra le faccende giallorosse non lo è affatto, anzi. Cominciamo a parlare della mancanza dei leaders che per vari motivi, scelte di mercato come Benatia, infortuni come Castan, Strootman, Maicon, Coppa d'Africa, Gervignho, età, Totti, De Sanctis, rapporti ambientali, De Rossi hanno fatto mancare quel tasso di esperienza di fronte alle prime difficoltà e che, a ben vedere, erano la colonna portante della squadra dello scorso anno che almeno aveva dato l'illusione di poter competere con l'armata dei 102 punti di Conte. L'abbandono di quest'ultimo, l'acquisto di Iturbe a una cifra che appare oggi spropositata, la conferma del talento di Naingolan stanno alla base del secondo punto del nostro intervento, ovvero l'attesa spasmodica del tifoso romanista di sentirsi "arrivato", di pregustare i fasti dell'era Capello, già in estate, di pretendere quasi che il tricolore tornasse d'incanto come i goal di Batistuta e Montella, le dichiarazioni di Garcia ai tempi del primo scontro con la Juventus che tutti si divertono adesso a tirare in ballo, non erano campate in aria, semmai una motivazione maggiore per i giocatori che potevano e dovevano, quanto meno lottare per raggiungere il sogno, loro e di una città intera. Troppe pressioni dunque per un ambiente non facile di certo e non abituato a stare "su", un allenatore che via via è stato risucchiato dai suoi stessi proclami, diventando anche esso tifoso o quasi, un Naingolan portato allo stremo, un Pianjic lontano parente del giocatore ammirato lo scorso anno, un Manolas discreto ma che non può sostituire di colpo e da solo due come Benatia e Castan, un Keita che si sbraccia e sbraita a far valere l'esperienza, ma che sarebbe stato più utile dieci anni fa, poca convinzione nel lanciare i giovani definitivamente, dal mandare in prestito Romagnoli allo scarso utilizzo di Paredes e Verdi... alla cessione di Destro. Terzo punto ma non meno importante perchè priva la Roma di uno che i suoi goal li ha sempre fatti e che garantiva comunque una certa pericolosità in avanti, che è stato sostituito da un Ibarbo infortunato e da un Doumbia decisamente impreparato, vuoi per la Coppa D'Africa, vuoi per la condizione fisica, questa scelta di Sabatini, è stata cervellotica e alla fine anche presuntuosa. 



Ultimo punto, la gestione di Totti e De Rossi, le bandiere, che si ricollega bene alla situazione Destro, per quanto riguarda il capitano ovviamente, perchè Destro, ha poco più di vent'anni, è comunque nel giro della nazionale, un'ottima media reti, è chiaro che pretenda di giocare, sempre o quasi, se il ruolo di Totti, fa si, ancora oggi, che il centravanti in senso classico non sia previsto, questo è il risultato... cioè che Sabatini continuerà ad acquistare sostanzialmente esterni, che l'attaccante centrale sia usato solo in determinate condizioni, e questo è fondamentalmente sbagliato, non perchè Totti non sia stato uno dei più forti giocatori italiani degli ultimi vent'anni e che ancora oggi fa la sua figura, ma perchè Totti e il suo modo di stare in campo non può condizionare "oggi", una squadra che abbia certe aspirazioni, per il dato oggettivo dell'età e perchè con tutto il rispetto, la Roma non è il Verona o l'Udinese che possono permettersi di schierare al "centro della chiesa" Toni o Di Natale. Che poi nell'ora che gioca, Totti risulti essere quasi sempre uno dei migliori questo è un altro discorso, fa rabbia anzi, perchè si parla essenzialmente di progettualità ed è palese che non puoi impostare un discorso futuro su un campione che purtroppo ha gli anni che ha. Capitan Futuro De Rossi, invece, paga crediamo, faccende esterne e private, oltre alla sua sensibilità, che lo hanno fatto rendere bene solo lo scorso anno a dirla tutta, il vero e grande De Rossi, con Luis Enrique e Zeman per intenderci era già un ricordo, cambiare aria per il nostro, forse sarebbe la soluzione migliore. E' difficile dire quello che accadrà, anche perchè in casa Roma, ora più che mai, occorre rimboccarsi le maniche e non lasciarsi sfuggire quanto meno l'entrata in champions, anche per vie traverse, si ha la sensazione che tutto l'ambiente abbia perso sicurezza non aiutato anche dalle contestazioni inevitabili. Si deve far quadrato e un filotto di vittorie soprattutto e per il futuro ri/acquistare, calciatori di forte personalità, magari un Keita più giovane o un Naingolan da non spremere fino all'ultimo, dare fiducia definitivamente ai giovani a cominciare dallo stesso Iturbe e "gestire" l'immenso Francesco Totti, non fare la squadra secondo le sue esigenze.  


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