Ricreazione - Malika Ayane



Ormai produttrice di se stessa, Malika Ayane rilascia questo terzo album confermando di essere una big del panorama italico e di aspirare giustamente a un mercato internazionale.
Siamo di fronte infatti a un album che sposa  la melodia italiana “perfetta” quella targata anni ‘60, ma che specie ovviamente nei brani in inglese non sfigurerebbe con Adele, tanto per fare un nome noto ai più, perchè la voce di Malika è comunque più ricca di sfumature e ha toni più caldi.
“Ricreazione” come a dire pausa, leggerezza, istinto, genuinità, eterogeneità visto il numero di collaborazioni e invito a non prendersi troppo sul serio... ma la classe di Malika Ayane soffoca ogni “sotto testo” e fa da collante in maniera sublime alle varietà di registri, un disco caldo, intenso, emozionale che ammanta e convince:

“Grovigli”: col pianoforte in evidenza, una ballad sospesa e oscura, morbida e sinuosa... è un’ auto citazione (Grovigli è infatti il titolo del suo secondo album) e sguardo al passato, per lasciarselo definitivamente dietro le spalle e forse addirittura una sorta di risposta “siamo nel campo delle ipotesi” a Cesare Cremonini che le aveva dedicato il brano del suo ultimo album, “Tante belle cose”:

“perchè del calcolo hai fatto un simbolo e ingenuamente pensi che io possa capirlo”

“Tre cose”: “invitami a bere un bicchiere di sole” il singolo, scritto da Alessandro Raina (Malika collabora alla musica) degli Amor Fou, che ha anticipato l’album con tanto di video molto divertente... è fresco, piacevole e scanzonato, con le sue atmosfere retrò anni ‘60 assolutamente coinvolgenti:

“deciditi a capire che non mi servono fiori, spiegami senza nemmeno parlare che senso hai, costringiamo la notte a non fare rumore, abbandoniamoci al giorno del tutto nuovi”

“Il Tempo non inganna” : ...”da qualche parte aspetta”...  in un continuo crescendo musicale e di intensità, il brano per così dire procede per accumulo, ricco e di classe l’arrangiamento, il testo è scritto insieme a Pacifico la musica oltre che di Malika  e di Carmine Tundo:

“forte perchè triste e stufa di esser forte, di battermi con te” 

“Glamour”: il brano è sicuramente suggestivo, ma è anche abbastanza ripetitivo e non convince in toto, nonostante la magistrale interpretazione vocale, paradossalmente è il brano più debole della raccolta nonostante la firma di Paolo Conte.

“Medusa”: “io non sarò che un triste addio, io non ci sarò, tu non ci sarai...” dà l’idea quasi di un brano incompiuto per lo sviluppo che ci si aspetterebbe, seppur risulti intrigante e magnetico nella sua brevità... le firme sono di The Niro e Maurizio Mariani.

“The Morns Are Meeker Than They Were” (Ricreazione): Emily Dickinson su musica di  Sergio Endrigo, c’è altro da aggiungere? La leggiadria della interpretazione di Malika fa il resto, sorretta dal pianoforte... peccato che la traccia duri così poco.

“Mars”: atmosfere jezzate e splendide e delicate aperture nel ritornello, ottimo l’arrangiamento, per un mood che coinvolge e conquista... una delle migliori tracce dell’album scritta assieme a Phil Mer e Chris Costa.

“Shine”: incedere suadente e ammaliante e così come per l’altra traccia “il respiro internazionale” è ben evidente, notevole l’appeal del ritornello, la musica è di Boosta dei Subsonica. 

“Neve Caso Mai” (Un Amore Straordinario): “fra i dubbi che sanno esser guai”... la vocalità di Malika la fa da padrona, assolutamente straordinaria, tra i sapori retrò, scritta con Pacifico, musicata da Danijel Vuletic:
“provi ad ingannarmi quando parli di un amore straordinario anche un’ultima illusione può bastarmi forse crederci sia vera”

“Something Is Changing” Far From The Thrills: un inno alla melodia è questa ballad, classica nel suo dipanarsi armonico, musicata da Paolo Buonvino

“Guess What???”: la traccia scritta con Vito “Junior” Jack Lucente è la ritmicamente più sostenuta dell’intero lotto, ha un incedere quasi dance anni ‘70 che spinge inevitabilmente a muoversi

“Occasionale” : “ma l’amore dov’è, l’amore cos’è... qualcosa che va al di la di un’occasione” La scrittura di Tricarico incontra la voce poliedrica e ricca di sfumature, quasi rotta in certi frangenti di Malika ed è un tripudio di sussurri ed emozioni... “ci ha fatto piangere” ha confidato lei stessa in un’intervista, come chiudere meglio l’album?:
“so che sto sbagliando ma...”

Commenti

  1. Davvero bell'album,
    - per il gossip: da vedere come album risposta a "La Teoria dei Colori"... l'amore che non è "Occasionale", bensì costruito, con un progetto comune, anche se "io non ti tradirò mai", l'amore che resta, ma che vivrà realizzato forse "se avessimo una vita in più" ("I love you", made in Cesare) -
    lievemente però di nicchia, un po' particolare, da ascoltare con il cuore (come tutti gli album, che banale che sono!), ma che - e non so quanto questo possa essere negativo - a fatica resterà nella mente e nelle orecchie per un lungo tempo. Un' opera di grande consapevolezza musicale e abilità artistica, ma così particolare, da risultare difficile e quindi stancante per chi è pigro e cerca la musica "ora e subito" sulla via per andare a lavoro o nella pausa pranzo.
    Oltre alla sublime "Tre cose" non c'è un altro singolo particolarmente adatto al (oramai un po' triste) mercato italiano. Malika Ayane è un'artista indescrivibile, disarmante , ma la sua forza e bellezza sta proprio nel suo essere particolare, elegante, raffinata,d'elite..." aggrovigliata" insomma, quindi da sciogliere; come le sue canzoni. E le cose sottili e difficili, si sa, non piacciono ai più, purtroppo sempre più potenti.
    Malika, grandissimo album, mostri la tua meravigliosa arte, ma ahimè, chi capirà?

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  2. Sei fantastica ,voce inimitabile,il tuo corpo esprime la musicalità ,le tue mani.....

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