Neffa - Molto Calmo



Se "Sognando Contromano" rimane un must, così come "107 elementi" in ambito hip hop e ai Due di picche resta quanto meno il nome... Giovanni Pellino in arte Neffa con questo "Molto calmo" rilascia comunque una buona prova e sono problemi nostri se ci attendevamo di più... perchè siamo di fronte a canzoni piacevoli e a tratti ampiamente godibili, manca qualcosa per i nostri gusti, quel fantomatico quid, ma di certo è comunque un lavoro che si lascia apprezzare nella sua interezza, non ci sono canzoni brutte o riempitivi, c'è mestiere e sagacia nella composizione, con ottime soluzioni in sede d'arrangiamento, c'è una sensazione di "calma", piacevolezza nell'ascolto... cura dei particolari... e c'è che uno scossone forse ci sarebbe stato bene e che "Sognando Contromano" rimane irragiungibile... ma non è che ogni album debba essere per forza migliore dei precedenti, con quale criterio poi? Questo è Neffa oggi, che del resto ci sorprende da quando è nato e siamo sicuri che questo album abbia bisogno di più ascolti, nonostante la sua apparente leggerezza per essere assimilarlo a dovere, pareri del tutto soggettivi compresi:

"Allaccia la cintura": "rilassa farsi un bel viaggio" giochi di rime, ritmo ipnotico... intro

"Storie che non esistono": "impariamo in fretta che bisogna pretendere il massimo ma a volersi bene solo qualcuno ce la fa" pop soul leggero

"Molto calmo": il primo singolo estratto, inutile dire dell'orecchiabilità appiccicosa.. ottimamente costruito, ritmo e melodia che fanno centro al primo ascolto, con un ottimo testo tra l'altro, per sconfiggere le pressioni e contro la violenza:
"ci sono i segni che si vedono e gli altri che si sentono"

"Dove sei": tutto un ritornello...  fino al bridge dove allenta opportunamente... il risultato è sicuramente accattivante ma decisamente poca roba, visto anche la banalità del testo... "mentre ballo con il tuo fantasma dimmi dove sei"

"Tempo che se ne va": ballad con venature soul, ancora buono il bridge... "le cose a volte cambiano in fretta persino il mondo, finirà ma la ferita che ora si è aperta per quanto ancora resterà"

"Per sognare ancora": pop e ammiccamenti dance che non esplodono ritmicamente parlando... da qui quasi un senso di incompiutezza: "e non sei sola per sognare ancora quando la tua stanza ti farà paura"

"La strada facile": "per la sete che ho ora non servono le lacrime"... altra ballad dai toni più cupi e avvolgenti, col ritornello che si apre alla melodia in modo intelligente: " ci sono le mie mani se ti bastano"

"Quando sorridi": il secondo singolo è più sbarazzino e "fresco", meno d'impatto e più ordinario, dall'andamento zompettante, tutto giocato sullo smorzamento dei toni e sulla leggerezza, piacevole ma non convince fino in fondo:
"a che serve farsi la vita difficile che è alla fine è così complicata così com'è"

"Mi manchi tu":" in fin dei conti io volevo che tu mi cagassi un pò, mi sa che ho esagerato" scarna ed efficace... tra ironia e disincanto e giochi di voci, ampiamente godibile, con un altro bridge ottimamente assestato: "e intanto io continuo a scrivere canzoni bipolari e qui c'è il risultato"

"Mostro": aneliti rock... ritmiche trascinanti... filtrati dal gusto del nostro ovviamente: "fiori in fiamme nella città... mostro disastro come si fa?"

"Luce oro": con Terron Fabio, elegia del "sole", "per uno che in passato lo aspettava" il mood è rigorosamente reggae/dance hall,  un brano positivo e solare...  inevitabilmente... "si illumina"

"Sopra le nuvole": "c'è una strada che sembrava difficile e io ci voglio camminare con te" un brano pop, easy listening più ghost track, hip hop: "L'anima prova a chiederti se è rimasta o qualcuno se la è messa in tasca?"

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