Mircanto - L'arte di comporre fiori

"Misura, attenzione,cura, concentrazione, gioco, rito, tutte cose perdute che si ritrovano nell'ikebana (antica e "lenta" pratica giapponese)" e che fanno da inserzione preziosa al booklet di "L'arte di comporre i fiori" e che restituiscono ancor meglio le suggestioni che la band riesce ad evocare, con semplicità e gran classe.  
Lo scorso anno di loro scrivevamo questo: http://www.grandipalledifuoco.com/2011/12/esercizi-di-statica-mircanto.html e oggi il discorso d'apertura potrebbe esser copiato di pari passo, perchè i nostri con questo ep non cambiano le carte in tavole a ben vedere e hanno sempre più le sembianze di un oggetto prezioso per l'appunto, da custodire quasi gelosamente, anche all'interno di questa micro storia raccontata con il garbo che li contraddistingue, pennellate d'autore vere e proprie a partire da "Vecchie frontiere": "è tutto nuovo o no?" dove il nostro discorso si può riassumere in: "un brano pop può essere intimo e avere quasi pudore nel ritrarsi appositamente quando la melodia dovrebbe prendere il largo?" La risposta è ovvia, è si... e menomale... così viene introdotta "Lei": tra delicati arpeggi di chitarra, "Lui": che ha tinte chiaramente più criptiche, oscure ma non lesina bagliori, nel mezzo"Japanese to english": bellissima cover dei Red House Painters, a far da filo conduttore e collante narrativo... chiude e basta il titolo: "Per un film italiano": dalle morbide movenze, suggestiva e inevitabilmente cinematografica. 

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