“- Ti sposi con quella che ha la metà dei tuoi
anni
- Ne sta per compiere 32
- Billy, io ho un emorroide che
ne ha 32”
Appare come l’elogio della
vecchiaia “Last Vegas”, che proprio “ultima” non è, ma tant’è, si presenta così
il film di Jonathan
Charles Turteltaub, che ci aveva abituati a film di tutto rispetto come “Il
mistero dei Templari”, “L’apprendista stregone” e “Cool running”. Qui invece
Turtleltaub cala notevolmente come narrazione, un po’ vuota e diciamolo, non è
che ci sia tanto da dire se non che portare sul grande schermo star che per
30-40 anni sono stati dei veri e propri idoli e che ora sono un po’
“passatelli”: Michael Douglas, Kevin Kline, Robert De Niro e Morgan Freeman
ovvero rispettivamente Billy, Sam, Paddie e Archie. Quando erano bambini erano
inseparabili e 58 anni dopo si ritrovano ancora amici, sparsi per gli States ma
sempre amici… e con una bottiglia che lo dimostra. Billy si deve sposare ed
invita al suo addio al celibato a Las Vegas i suoi amici: Sam viene lasciato in
aeroporto dalla moglie che gli consegna un preservativo ed una pillola di
viagra (“divertiti”), Archie è infartuato e con un figlio ingombrante a cui
lascia un biglietto, Paddie, rimasto vedovo della sua Sophie, si unisce
controvoglia al gruppo. E sarà proprio questo malessere di Paddie, un forte
astio nei confronti di Billy, che è il perno su cui gira l’intera commedia… un
segreto celato (non vi aspettate chissà che). A Las Vegas il quartetto
conoscerà Diane (interpretata da Mary Steenburgen), trovatasi a fare la cantante di Piano Bar per varie vicissitudini
personali, anche lei non più giovanissima. Tra feste e qualche cocktail di
troppo in stile “Una notte da leoni” o meglio da bradipi, la storia è scarna di
dialoghi e lo si intuirà sul finale spoglio. Il film però, nel suo piccolo, ha
più di una forza. Innanzitutto quattro attori che hanno dato tutto al Cinema. Morgan
Freeman come non lo avete mai visto, non più serioso ma divertente, Kevin
Kleine totalmente invecchiato (e rimbambito), un Michael Douglas che fa
l’eterno Peter Pan (come nella vita) ed un Robert De Niro che si lascia andare
in monologhi in pieno stile “Taxi Driver”. Ma il film non vuole mostrarci il
lato triste di 4 “boss” del Cinema (li chiamiamo boss non a caso, vedrete), o
almeno non solo, il film fa ridere, è sorretto da sketch divertenti, perché gli
acciacchi in fondo divertono… “- Ciao Archie ti devo dire una cosa importante!
– E’ la prostata?”… Freeman che scende dalla finestra che poi si rivelerà
essere al piano terra, De Niro che crede che la giovane vicina di casa gli
porti la torta perché lo vuole abbordare (non si rivelerà proprio così). Ma esilaranti
sono anche le battute... “- Se l’è bevuto! – Cosa si è bevuto? – Il cervello”…
“- L’avete qualche pasticca? – Quella della pressione vale?”… insomma, tra
padri che si vergognano di farsi vedere in compagnia dei figli, tra un cameo di
50 Cent che è l’ennesima dimostrazione che essere giovani non è figo, il film
un senso ce l’ha.
“E’ il primo addio al celibato
dove al buffet ci saranno i defibrillatori”
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