Tutte le cose inutili - Dovremmo essere sempre così


 Arrivano da Prato "Tutte le cose inutili", armati di chitarra, batteria e tantissime parole, "Dovremmo essere sempre così" arriva dopo un'intensa attività live ed è stato registrato interamente dal vivo. Si sente in questi dieci brani l'urgenza espressiva, la voglia di comunicare, il disincanto ben raffigurato nell'immagine di copertina di "un parco giochi dove non ci si diverte più", non dispiace il sound sporco, l'intensità complessiva che ne viene fuori tra citazioni e stonature, l'uso semplice ma efficace della melodia come nel binomio formato dal crescendo di "Testolina d'oro": ".. ti chiamavo e stavamo tutti meglio testolina d'orò forse così ti chiamerò e staremo tutto meglio" e "Idee #3": "e fantastico come milioni di persone in questo momento avranno i miei stessi pensieri e non mi sento più unico" dove a convincere è sostanzialmente l'approccio pop che ben contrasta col mood ruvido; La varietà di toni di "Preghiere underground": "c'era qualcosa di buono che sapranno aggiungere e qualcosa di brutto che sapranno portare via... non temo nulla da quando non ci sei nemmeno i tuoi addii" e le aspirazioni della vita da musicista "Pixo": "ma noi non riusciamo a smettere ma noi non possiamo" che fa il paio con la critica di"Promoter": "e se l'ascolti solo te forse la scritta dio", entrambi i brani si segnalano tra l'altro per dei buoni bridge finali. Convince anche la poetica "Prima della pioggia prima della rivoluzione": "almeno ti avessi avuto vicino per dire guarda: puoi  chiudere gli occhi e non vedrai mai il nero al massimo il nero al massimo il marrone il verde bottiglia" . Convincono assai meno i nostri quando sembrano fare il verso a Vasco Brondi, come nella conclusiva "E per sempre ridi": ballad cantllenante che ricorda sin troppo "Per combattere l'acne": "e ora non trovo il silenzio e non trovo neanche te",  "Canzone di non natale":con le due voci che si accavallano, tra citazioni di Battisti e sfuriate, dove i riferimenti a Brondi sono a livello di scrittura principalmente: "in un sabato dove ci venivano in mente tutte le morti causate dall'acqua " e l'arrembante "Muro" dove  è invece la struttura musicale a esser debitrice:"credevo di poter volare anche da solo e invece tornerò a casa in bici"; c'è da dire comunque che questi due ultimi brani non sono affatto male; stesso discorso può esser fatto per "Conchiglie": dove i riferimenti appaiono essere i Marta sui Tubi "non sei mai riuscita a convivere con la tua intimità non sei mai riuscita a vedere dentro di te non sei mai riuscita a vedere oltre". In sintesi possiamo concludere dicendo che la band per il futuro a nostro modo di vedere se riuscirà a far leva maggiormente sulle proprie peculiarità, a farle emergere del tutto, farà parlare sicuramente di se. 

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