Grace di Monaco di Olivier Dahan


“Tu sei qui per interpretare il ruolo più importante della tua vita” (Padre Francis Tucker)

“Ricorda una cosa tesoro, non allontanarti troppo dal centro dell'inquadratura” (Hitchcock)

“Un giorno a mio padre dissero: quale monarca vorrebbe essere? E lui rispose: o lo zar di Russia perchè non conosce nessuno dei suoi sudditi, o il principe di Monaco perchè li conosce tutti” (Ranieri di Monaco)

“Luigi XIV non conquistò Monaco. Napoleone non conquistò Monaco. E Charles De Gaulle non conquisterà Monaco” (Grace Kelly)


Non c'era attrice migliore, se non Nicole Kidman, per interpretare il ruolo della protagonista nel film “Grace di Monaco” di Olivier Dahan, e far rivivere la classe innata di un'artista prima di tutto. Dahan dal canto suo, porta sul grande schermo una delle storie più famose degli ultimi 60 anni, dando un tocco molto americano – dovuto al cast in gran parte anglosassone – e facendo rivivere un periodo storico e geopolitico, più o meno dal '56 al '62, ben preciso, al quale il Festival di Cannes ha aperto le porte. Badi bene, non si tratta di un biopic e non era intenzione del regista farne uno; forse è anche per questo che i figli della principessa hanno “boicottato” il film definendolo “inutile e glamour” (ma non stiamo parlando di principi e feste di corte?), non rispecchiando, secondo loro, la realtà dei fatti. Per il vero la sceneggiatura fu fatta visionare alla famiglia reale che ha apportato anche delle modifiche, ma la libera interpretazione del regista va lasciata, come giusto che sia, intatta. Se i principi di Monaco non la pensano così, probabilmente c'è tanto di vero in “Grace di Monaco”, un lato inedito di una delle più amate attrici holliwoodiane, in parte scomodo... ma solo per loro. 
Grace Kelly infatti era più una persona nel senso comune del termine di quanto si possa pensare. Ci viene da ricordare anche la figura controversa di Lady Diana ed il film recente “La storia segreta di Lady D”. Il film al contrario, è un biopic che mette in mostra le storie di Diana con il medico Hasnat Kahn prima e con Dodi Al Fayed poi. Ma una cosa in comune con la Grace di Dahan c'è: tutte le decisioni delle principesse sono vitali per le sorti del regno. Diana non poteva sposare un musulmano, non poteva dare ai suoi figli eredi al trono d'Inghilterra e nipoti del capo della chiesa Anglicana, un fratellastro musulmano. A lei toccò una sorte ben peggiore. Grace invece era attorniata d'amore, l'amore dei suoi tre figli, Carolina, Alberto e Stefania e di suo marito, il principe Ranieri (Tim Roth). Un amore vero e sincero che nel film viene accennato perchè la trama si concentra nel periodo storico agli inizi degli anni '60, in cui il Presidente Charles De Gaulle, voleva sottomettere il Principato di Monaco allo Stato francese, tassandolo. Ciò porta nelle stanze di corte, a prendere delle posizioni per salvare i monegaschi. Al fianco di Ranieri c'è Onassis che difende i propri averi; ma in quelle stanze una donna di mondo come Grace, che pensa in modo “americano” non è ben gradita. Nel frattempo i ricatti non mancano e Grace scoprirà presto che a corte si nasconde una spia, anzi, forse più di una, che cerca di vendere il Principato al miglior offerente De Gaulle, cercando di far crollare il potere di Ranieri. Come si sa, niente di questo è accaduto... grazie a Grace. 
Ma la sua non è stata una favola, come tutti la sognano. Il film mostra le crisi di una donna che è combattuta tra la famiglia ed il regno e la sua carriera da attrice. Un personaggio molto presente nel film è Alfred Hitchcock, la cui musa era proprio Grace. Il regista appare come un uomo che sta poco alle regole e che cerca di convincere Grace a girare con lui Marnie. Qui Hitchcock viene doppiato da Paolo Lombardi, una delle voci storiche di “Alfred Hitchcock presenta” negli anni '80. Ci viene mostrata anche un'inedita Maria Callas, un'artista a tutto tondo, una donna determinata. La storia ad un certo punto presenta una rottura: l'attrice prende una decisione, lo fa perchè ama la sua famiglia e lascia il mondo del Cinema (in realtà non per sempre). Inizia anche a studiare grazie all'aiuto di un sacerdote e di un conte. Studia da principessa la storia di Monaco e del suo protocollo. Tutto questo le serviva per farsi amare dal popolo, andare in mezzo a loro, impegnarsi nel sociale non perchè un suo dovere, ma perchè ci credeva veramente. Grace Kelly ha trovato nel Principato di Monaco il suo più importante palcoscenico, in cui mettere in scena il suo ruolo più difficile: la principessa. Per lei è stato un buon compromesso. Solo così Grace riuscì ad ammaliare De Gaulle alla festa della Croce Rossa. Un De Gaulle che aveva dichiarato: “Sono scampato ad un attentato, non posso avere paura di un'attrice”, si lasciò “sedurre” dalla principessa-attrice nel suo discorso toccante e non politico: “Io credo nell'amore. Credo che è l'amore che metterà alla fine ogni cosa a posto”. Possiamo definire il film di Dahan una buona finestra su uno spaccato (breve) del Principato di Monaco e dei suoi reali, dove non emerge chissà quale vita segreta di Grace Kelly, che alla fine mantiene il ruolo che una principessa ha all'interno del proprio regno. 
Grace ha fatto una scelta, sofferta, ma ha solo lasciato un grande amore per un altro amore ancora più grande. E' stata ripagata fino al giorno della sua morte. Quello che emerge invece – e lo ha detto il regista stesso – è un chiaro sentimento antifrancese... forse Dahan vuole ricollegare alcuni avvenimenti storici della Francia con i recenti gravi fatti politici? Nella scena iniziale, la pericolosa e storica strada di “Caccia al ladro”, quella in cui lei e Cary Grant sono a bordo di un'autovettura, la stessa in cui Grace perse la vita a soli 52 anni. Le riprese del film sono iniziate a Parigi e Mentone per poi spostarsi in Italia, a Grimaldi (Imperia) e nella villa Hanbury a Mortola; a Monaco alcune scene sono state girate nella piazza principale e al Casinò di Monte Carlo; poi in Grecia e per finire il set si è spostato nuovamente in Italia, facendo tappa al Palazzo Reale di Genova che è stato trasformato nel Palazzo del Principato di Monaco.


“Qui non siamo in America non puoi dire tutto quello che ti passa per la testa” (Ranieri di Monaco)

“... leader caritatevoli negli anni avvenire sussurreranno il suo nome...”


Interpreti e personaggi:

Nicole Kidman: Grace Kelly
Tim Roth: Principe Ranieri III di Monaco
Milo Ventimiglia: Rupert Allen
Parker Posey: Madge Tivey-Faucon
Paz Vega: Maria Callas
Frank Langella: Padre Francis Tucker
Derek Jacobi: Conte Fernando D'Aillieres
Geraldine Somerville: Antonietta Grimaldi
Roger Ashton-Griffiths: Alfred Hitchcock
Robert Lindsay: Aristotele Onassis
Nicholas Farrell: Jean-Charles Rey
Jeanne Balibar: Contessa Baciocchi
Olivier Rabourdin: Émile Pelletier
Yves Jacques: Mr. Delavenne
Flora Nicholson: Phyllis Blum
Philip Delancy: Robert McNamara
André Penvern: Charles De Gaulle


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