Sei
approdata a questo disco “Luna d'Inverno”, il primo in italiano,
dopo una serie di esperienze in giro per l'Europa. Ma hai condiviso
il palco anche con i mostri sacri del progressive, i Jethro Tull.
Raccontaci dell'esperienza vissuta con Ian Anderson e soci.
Risulterò
banale nella risposta ma è stata davvero una delle esperienze legate
alla musica più belle della mia vita: incidere un disco con Ian
Anderson e condividere il palco più volte con lui ed i Jethro Tull
al completo è un regalo. Hai la possibilità di osservare da vicino
il modo di lavorare delle grandi icone del rock e non è una cosa che
capita tutti i giorni. Mi sento molto onorata di aver avuto questa
esperienza e anche piacevolmente sorpresa dalla disponibilità a
collaborare che ho notato in questi grandi personaggi.
Sei
riuscita ad unire il puro cantautorato con un sound che abbiamo
definito molto anni '90,
soprattutto nell'uso della tastiera. Perchè questa scelta?
Non
so se sia proprio anni ’90, non sono brava con queste definizioni.
Posso dirti che per me la sfida di questo disco consisteva nel
cimentarmi di nuovo a comporre e cantare nella mia lingua madre ed ho
cercato di non tirar fuori il solito disco “copia-incolla”. Tutto
questo è avvenuto attraverso l’aiuto prezioso della mia etichetta
discografica, la Renilin, e gli studi di registrazione che abbiamo
utilizzato per questa produzione: dall’Italia alla Svezia, dalla
Germania agli Stati Uniti. Credo questo approccio abbia regalato al
disco diverse sfumature.
Nella
tua musica, nei testi, hai avuto delle ispirazioni?
Certo.
Molte cose mi ispirano, cose che vivo in prima persona, che ascolto
da altri, che leggo. Non mi definirei, però, una cantautrice
autobiografica, pochi brani parlano di me, credo di essere più
un’attenta osservatrice, ascolto spesso e parlo poco. Mi
incuriosiscono molto le persone e le loro storie.
Il
singolo “Blu occhi”, vede la collaborazione con Maurizio Lauzi,
come è nato questo incontro?
Io
e Maurizio ci conosciamo da anni. Avevamo già fatto anche un altro
brano insieme, che però è rimasto nel cassetto. Lo stimo molto come
artista, è un grande autore ed un ottimo cantante, uno dei figli
d’arte che più meritano questa definizione.
La
strage dello Tsunami in Indonesia qualche anno fa, la vendetta della
natura sull'uomo, sono temi affrontati in questo tuo disco. Ci ha
colpito in particolare il brano “Caccia alla Volpe” con parole
dure, forti che non hai avuto paura a mettere sul foglio.
Una
metafora congeniale per una tematica che sembra a te cara...
Confesso
che è un tema che mi sta a cuore e con questa domanda mi hai fatto
pensare anche ad un altro pezzo che ho scritto, il mio primo brano in
inglese, dal quale poi è nato tutto: si chiama “Time to pray” ed
è una sorta di preghiera per il nostro pianeta.
Il
comune denominatore fra questi brani è l’arroganza dell’uomo, il
fatto che spesso si dimentichi di essere semplicemente uno dei tanti
abitanti che popolano questa terra.
I
tuoi prossimi impegni ti porteranno in America, da quanto abbiamo
appreso. Cosa ti aspetterà e cosa proporrai al pubblico made in Usa?
Sempre
con l’etichetta Renilin abbiamo preparato un EP di 5 brani che è
stato già presentato ad alcune “orecchie” importanti negli
States. Mi hanno comunicato proprio ieri che il primo singolo di
questo lavoro è stato scelto da una nota azienda per una pubblicità:
spero vada tutto in porto, io incrocio le dita! Questo mondo è
davvero imprevedibile.
Se
ti dovesse capitare la possibilità di portare la tua musica sul
palco del Festival di Sanremo, accetteresti? D'altronde anche Elisa
qualche anno fa, che veniva dall'inglese, portò un brano, “Luce”,
che la consacrò definitivamente all'italiano.
Ti
dirò un segreto: io mi sono presentata diversi anni fa alle
selezioni del Festival di Sanremo, sono arrivata fino in fondo e poi
alla fine non mi hanno presa. Da allora non mi sono più proposta...
ma non escludo la possibilità di farlo in futuro.
Piuttosto
il vero peccato è che il Festival non abbia più la forza di un
tempo: un altro piccolo baluardo della musica italiana che crolla.
Prossimi
concerti? Svelaci un po' di date.
Sto
presentando il mio disco dal vivo nei locali e teatri calabresi. La
Calabria è la mia terra e mi sembrava giusto “tornare a casa”
ripartendo proprio da lì. Dall’autunno ci stiamo accordando per
date anche nel resto d’Italia. Vi terrò aggiornati su www.alessiadandrea.com.
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