- "Mettilo dentro, mettilo dentro, mettilo dentro"
- "E non urlare, che sembra che sto per mettertelo in culo"
Dopo i televisivi (di origine) ma comunque portati a casa, settimana e natale, peggiori della vita con protagonisti la coppia De Luigi, Capotondi, Genovesi torna sullo schermo con questo "Soap Opera", a ostentare i suoi trascorsi televisivi, con la stessa (vincente) accoppiata, a ribadire semmai, calandoli ancor più nella finzione, accentuandoli, specie nelle gag diradate, sublimate letteralmente dal personaggio mattatore di Diego Abatantuono (Gaetano Cavallo), in quelle più dirette ma articolate di Ale e Franz (Gianni e Mario), nello stereotipo "vivente" dentro e fuori dallo schermo "condominiale", incarnato da Chiara Francini (Alice) e dal macho Ricky Memphis (Paolo), opportunamente "messo fuori ruolo" nella classica commedia degli equivoci. Non tutto gira per il verso giusto, si fa fatica a immergersi nel meccanismo narrativo, che oltre alla televisione sembra fare il verso al teatro, ma è innegabile che questa sia una commedia interessante, da vedere, in quanto tentativo di proporre una novità, a livello di personaggi e di sceneggiatura, intelligente e non banale, sospesa quasi tra i generi e le citazioni cinematografiche, sorretta da una fotografia "favolistica". Un condominio di pochi appartamenti, è il principale palcoscenico dove si dipanano gli avvenimenti, in una sorta di giallo rosa sit com, come assistiamo sin nell'introduzione, all'arrivo in casa di Francesco (De Luigi) impegnato in un performace amorosa con Caterina Guzzanti, nascosta sotto al letto, perchè alla porta potrebbe esserci l'ex fidanzata, di Memphis, che nonostante abbia un figlio in arrivo, ha deciso di suicidarsi e lo confessa all'amico tirando fuori una pistola. Dopo aver tirato fuori la Guzzanti fuori dal letto ed essere arrivati al portone per accompagnarla a casa con Memphis in attesa, si ode uno sparo. Da qui in poi prende avvio la vicenda vera e propria che porterà all'entrata in scena dei vari personaggi, a cominciare dalla ragazza francese interpretata da Elisa Sednaoui del suicida del piano di sotto, che non è Memphis, fino a qui possiamo dirlo senza far troppo spoiler e che continuerà anche al commissariato nella gag più costruita e divertente. Ma l'unità alla narrazione è data di fatto dal rinchiudere le microstorie che compongono il film all'interno appunto del condominio, reso anche bene visivamente e in maniera originale. La verosimiglianza nel racconto è costantemente messa a rischio e scade spesso nell'improbabile e nell'inverosimile gioco forza, ma questo, scusate i giochi di parole, è proprio il punto di forza che viene ben esplicitato sin dal titolo stesso e rimarca l'intelligenza, "Il voluto" dell'operazione in se. Siamo di fronte a una vera e propria Soap Opera insomma, ma decisamente fatte con garbo e stile, che riesce a divertire in maniera non convenzionale.
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