L'Ame Noire - Lo Specchio


L'Ame Noire è una band che propone un rock grezzo e potente, sostenuto da forti melodie e testi struggenti e malinconici. Così recitano le note stampe del gruppo, giunto al vero e proprio "album d'esordio" con questo "Lo Specchio", dove il termine "grezzo" ci sta come i cavoli a merenda. Siamo infatti di fronte a dieci brani, sicuramente potenti e dalle forti melodie (dei testi ne parliamo dopo), figlie di un sound tipicamente rock che rifugge e ammicca in contemporanea "alla classifica" ma dove l'aspetto pop è portante assolutamente. Non ci sono spigoli di sorta, sovrastrutture, sotto testi, del discreto pop rock questo si, di arrangiamenti fatti con mestiere e dovizia di particolari, anche, i testi, sono curati e funzionali alla struttura dei brani, non ci sono per intenderci frasi buttate a caso, o rime da censurare per manifesta banalità, ma "struggenti e malinconici" ci sembra decisamente eccessivo. Premesso questo, "Lo Specchio" è un album che non dispiace nel suo insieme, ha un appeal non indifferente, è rock easy listening, fatto come si deve, perfetto per le radio e a scanso di equivoci questa non è una critica. Risulta un pò monocorde in certi frangenti, quando oltre alla "botta" viene a mancare il quid, il perché, le viscere di un brano in se. Come se a un certo punto mancasse il trasporto emotivo, la pancia... non è mancanza di coraggio ma forse addirittura eccessiva ricerca della perfezione, che fa protendere per soluzioni comode tra virgolette. Ma se la band come è anche logico che sia, per certi versi, ha aspirazioni più "da classifica", così va più che bene, in caso contrario, i mezzi ci sono... poi ci vuole soltanto che avvenga l'ineluttabile processo di maturazione: che il gusto per scrivere belle canzoni non manca:  "E adesso tu": ad esempio "Saprò perché mi hai scelto solo quando ormai non ti avrò più accanto" è piacevole e godibile, un  brano pop/rock con un discreto bridge finale, la title track "Lo specchio": "E cerco di trovarti dentro di me e la tristezza che ci avvolge come miele" è una una pop ballad non irresistibile ma sicuramente orecchiabile; "Ti rivedrai": "Ti sconvolgerai perché ormai non sei più niente" stop and go e ritornello ad alto tasso melodico, è eccessivamente enfatica; "Atomizzazione": feat Canone Inverso, "ma aspetto domani perchè tanto quello che ho avuto è perso" invece gode di un arrangiamento variegato, dal sound intenso e risulta essere uno dei migliori brani del lotto. "Plastica": "trovo interessante il niente come un vago cenno dato a caso tra la folla" è un altro brano rock di sicuro impatto, ma con un testo un pò retorico; "Lo puoi capire": forse questo vuoto che ci assiste dentro non serve che l'attesa"; è più una rock ballad, con buone armonie, anche se il ritornello non convince fino in fondo; "Il nichilista": "Ascolti la paura che disegna specchi d'acqua in te disarmante e semplice distende la sua mano" è un rock tirato e intenso ma anche qui nel testo si pecca un pò di retorica; "Immobile": con Giuseppe Scarpato alla chitarra, "e te ne vai e sembra che questi notti si allunghino per guardarne il senso estetico" è una suggestiva ballad, ben costruita armonicamente, altro episodio più che  convincente; "While my guitar gently weeps": celebre cover betlesiana, che nonostante l'impegno, è francamente prescindibile non nel senso che è fatta male, "Nel senso, di che senso abbia mettere una cover dei Beatles in un disco d'esordio"; si chiude con "Stranieri in paradiso": dal lavoro di Terry Moore, "Persi dentro, niente stranieri in paradiso, nel tempo di un respiro" che sembra più che altro far presagire strade alternative per i nostri, ma che non convince fino in fondo.

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