"Fargo" è stata definita da molti la migliore miniserie del 2014. Messa a confronto con la diretta avversaria, altra serie molto amata dalla critica dell'anno precedente, "True Detective", ha spesso vinto la battaglia, come in occasione degli Emmy Awards, in cui la serie ha vinto gran parte dei premi in lizza per la categoria assegnatagli. Come "True Detective", anche "Fargo" ha una storyline diversa per ogni stagione, quindi se quest'anno il canale via cavo FX ha chiamato a sè quest'anno due grandi del Cinema come Billy Bob Thornton e Martin Freeman – prendendo ispirazione dal film omonimo dei fratelli Cohen del 1996 – il prossimo anno cambierà faccia in tutti i sensi: la trama sarà più orientata sul mondo della mafia e i protagonisti saranno Patrick Wilson, Ted Danson e Jean Smart.
Ma torniamo alla prima
stagione, che segue le vicende avvenute nel 2006 in Minnesota, nel
Duluth, quando in città arriva il violento e spietato assassino
Lorne Malvo, interpretato dal pluripremiato Billy Bob Thornton, che
decide di trascinare in un piano criminale un uomo semplice e
modesto, un assicuratore, sposato con una donna che lo comanda a
bacchetta, Lester Nygaard (Martin Freeman), il classico brav'uomo,
deriso da tutti, che cela qualcosa di oscuro nel suo animo. In un
attimo di follia omicida, l'uomo uccide la moglie a martellate, ma
nessuno pensa che possa essere stato lui a fare una cosa del genere.
A non lasciarsi abbindolare dalla faccia da bamboccione dell'uomo, è
la poliziotta Molly Solverson (Allison Tolman), l'unica che mette in
dubbio l'alibi del marito.
Troverà l'alleanza solo
nel giovane padre di famiglia Gus Grimly (Colin Hanks), che inizierà
a provare qualcosa per la collega, mentre gli altri vedono in Lester
solo il classico marito perfetto, dedito totalmente al lavoro e alla
famiglia. Nessuno sospetta che i due, Nygaard e Malvo, hanno ucciso
anche un poliziotto che aveva scoperto dell'uccisione della moglie da
parte di Lester. Da quel momento in poi le strade di questa strana
coppia si divideranno e viaggeranno parallelamente in un mix di colpi
di scena e battute grottesche in chiave noir. Incredibilmente
perfette sceneggiatura e interpretazione. Non si può quindi non
essere d'accordo sui premi affidati a "Fargo" sia durante
gli Emmy, che ai Golden Globe di qualche giorno fa. La serie, tanto
quanto il film, è ottima.
La cosa che più colpisce e forse poco plausibile, ma funzionale ala trama, riguarda il luogo dove si svolgono gli avvenimenti. Può davvero, in una piccola cittadina del Minnesota con cittadini ordinari, gente così pacata e gentile, succedere tutto questo? L'arrivo di un uomo può stravolgere così tanto la vita di un'intera comunità? A quanto pare si, visto che i fatti narrati nella serie, sono pressoché reali, ovviamente romanzati qui e là, ma accaduti. E, in verità, accadono oggi in ogni parte del mondo, anche in Italia un mostro può stravolgere la vita tranquilla di una cittadina.
La cosa che più colpisce e forse poco plausibile, ma funzionale ala trama, riguarda il luogo dove si svolgono gli avvenimenti. Può davvero, in una piccola cittadina del Minnesota con cittadini ordinari, gente così pacata e gentile, succedere tutto questo? L'arrivo di un uomo può stravolgere così tanto la vita di un'intera comunità? A quanto pare si, visto che i fatti narrati nella serie, sono pressoché reali, ovviamente romanzati qui e là, ma accaduti. E, in verità, accadono oggi in ogni parte del mondo, anche in Italia un mostro può stravolgere la vita tranquilla di una cittadina.
Thornton e Freeman sono
praticamente perfetti. A nostro avviso è ancora più complicato il
ruolo del secondo, pur essendo stato meno premiato rispetto al primo,
ma fare l'assassino, quando si ha già la faccia adatta da "cattivo
ragazzo" come quella di Thornton, è più semplice che fingersi
un comune assicuratore, timido ed impacciato, umiliato dai colleghi,
che di punto in bianco tramuta il suo sguardo, diventando un
eccezionale psicopatico. Il Pilot convince pienamente e le
aspettative sono completamente appagate fin dai primi attimi quando i
due iniziano a dialogare in un'asettica sala d'ospedale, dopo che
Lester ha preso un pugno da un uomo che fin dai tempi della scuola lo
maltratta e umilia. Ovviamente Malvo gli dice: "Se ci fossi
stato io al suo posto, l'avrei ucciso quell'uomo". Lester
sorpreso, pensando inizialmente che fosse soltanto una battuta,
risponde: "Se lei è così sicuro, lo potrebbe uccidere per me",
lo sguardo dello sconosciuto si illumina: "Mi chiede di uccidere
quell'uomo?". E Lester: "No, stavo scherzando... siamo solo
due uomini che chiacchierano...". E' costretto a lasciare la
conversazione a metà, chiamato dall'infermiera, abbandona quell'uomo
appena conosciuto, con un dubbio che gli si legge in faccia: "Lo
farà davvero?".
E certo che lo farà
davvero. Noi lo scopriremo nel corso del primo avvincente episodio
che lascia il telespettatore soddisfatto e con la voglia di rivedere
il successivo il più presto possibile. Sarcasmo, ironia, comicità
pungente ed intelligente, rendono la trama e i dialoghi ancora più
piacevoli. "Fargo" non è quindi semplicemente un crime, è
molto di più. Non è mai scontato ed è sempre imprevedibile, a
parte qualche momento di calo di tensione, che ci sta in una trama
incalzante come questa. Ideato da Noah Hawley, è prodotto dai
fratelli Cohen, che insieme hanno messo su un progetto praticamente
incriticabile. Attendiamo quindi la seconda stagione, perché
mantenere la qualità a questi livelli sarà davvero difficile.
Personaggi e doppiatori:
Lorne Malvo (Fabrizio
Pucci)
Lestern Nygaard (Fabrizio
Vidale)
Molly Solverson (Monica
Ward)
Gus Grimly (Francesco
Venditti)
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