Mannarino vince il Premio Amnesty Italia per il brano "Scendi giù", canzone denuncia sulle violenze ai detenuti
Il
cantautore romano Alessandro Mannarino ha
vinto il Premio Amnesty International Italia 2015, grazie
al brano "Scendi
giù",
canzone-denuncia sulle violenze che si perpetuano nelle carceri
italiane e che molto spesso diventano fatti di cronaca (un esempio il
caso Cucchi). La musica, quindi, si fa portatrice di un messaggio
importante, quello della sensibilizzazione sui diritti dell'uomo,
missione da sempre al centro dell'azione di Amnesty,
che nel 2015 festeggia i suoi primi quarantanni. Antonio
Marchesi, presidente di Amnesty International Italia ha così commentato il premio a Mannarino: “Il
testo di "Scendi giù'" non può lasciare indifferenti: è un testo
duro, che mostra come a volte lo Stato rinunci a proteggere le
persone di cui è responsabile, che sono affidate alla sua cura, e
scelga invece di proteggere chi quelle persone ha offeso nel corpo e
nell'anima, nel più totale disprezzo dei valori dello stato di
diritto. La speranza è che tutto questo cambi e che, in particolare, possibilmente già prima del giorno della premiazione della canzone, l'Italia si sia dotata di un
reato specifico di tortura, strumento essenziale a porre fine
all'impunità di chi viola i diritti umani”.
A Marchesi ha fatto eco lo stesso Mannarino:"Sono
davvero onorato che "Scendi giù'"abbia ricevuto questo
riconoscimento. Tra le mie canzoni è una di quelle a cui tengo di
più. Negli ultimi anni abbiamo assistito a molti episodi orribili di
uccisioni, torture e violenze commesse da fantasmi in divisa, abbiamo
ascoltato sentenze di assoluzione più violente delle botte stesse. A
volte mi sono ritrovato a pensare allo Stato come a un padrone che ha
paura del suo cane da guardia. Le sentenze sui fatti di Genova del
2001 e le morti di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi mi hanno
spinto a cercare una giustizia non terrena, inutile, eterea, ma
implacabile: la giustizia del pensiero, della fantasia, dell'arte. Nella
canzone - continua - il detenuto ucciso a botte dai secondini diventa un fantasma
che porta avanti la sua vendetta, una vendetta naïf, una vendetta
impossibile, solamente sognata. Ma per me, poterla sognare, è stato
come poggiare bende intrise di unguento su ferite profonde, come dire possiamo sognarlo, possiamo cantarlo, possiamo uccidervi senza
torcervi un capello, con il nostro sorriso e la nostra fantasia. Puoi
fermare un corpo, puoi smembrare un movimento, ma i pensieri volano
liberi, attraversano i muri e le sbarre. Quelli, i pensieri, non li
puoi carcerare, non li puoi picchiare, non li puoi uccidere”. Mannarino riceverà
il premio il prossimo 19 luglio a Rosolina Mare (Rovigo), durante la
serata finale della diciottesima edizione di "Voci
per la libertà - Una canzone per Amnesty". Qui potrete ascoltare il brano: Alessandro Mannarino - Scendi giù
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