Marta sui Tubi - Lostileostile




Non c'è proprio niente di "Ostile" nel nuovo album dei "Marta sui Tubi", ma tanto, tanto "Stile" pienamente godibile, ad inaugurare nella migliore maniera possibile, quella che è a tutti gli effetti, "la terza vita" di una band che a conti fatti, non ha mai sbagliato un colpo, dagli esordi a Dalla, passando per Sanremo, Battiato, andata e ritorno dove i "Marta sui Tubi" "ritornano in Tre", come nel secondo disco, con la maturità, consapevolezza dei propri mezzi dimostrata negli ultimi lavori, (il disco post Sanremo e il best of), con l'entusiasmo della prima volta, con la sincerità di sempre, che la classe del resto non è acqua... e si migliora... perché si cresce, umanamente e artisticamente, per un album "gustoso", persino a larghi tratti "succulento",  dove si fa fatica a preferire un brano piuttosto che un altro, che parla di temi universali, come l'amore, l'amicizia, scelte di vita, sogni, ma che non dimentica di guardare alla realtà, dove musica e parole si rincorrono a volte con ironia ("Con un si") , altre vanno di pari passo ("Rock+Roipnoll"), ancora giocano a contrapporsi ("La Calligrafia di Pietro") a creare un senso di straniamento davvero riuscito... "Lostileostile" insomma (visto anche gli aggettivi che abbiamo usato per descrivervelo) è il caso di dirlo: si mangia con le orecchie:

"Amico pazzo": il primo singolo estratto, è il tipico mix Marta che abbiamo imparato ad apprezzare nel corso degli anni, canzone d'autore, momento schizzoide e virata melodica nel ritornello: "che senso ha vivere senza un amico pazzo potrò fidarmi nel momento del disastro"

"+D1H (Più di un'ora): funky pop dai toni morbidi e sinuosi, godibile e contagioso, con un ritornello che si canta dopo mezzo ascolto, è infatti il brano più radiofonico dell'intero lavoro e magari futuro singolo: "c'è ancora più di un'ora per stare con te, qualcosa di fuoco ogni volta che i tuoi occhi battono sui miei" 

"Con un si": "tu che usi le tue ali per difenderti e ora non sai volare più" swingato mediterraneo, arioso e poetico: "ma tu non sei importante tu sei tutto quello che ha un perché" 

"Da dannato": cantilena folk pop "allucinata" e "Incendiaria":  "Prima di giudicare mettici la faccia oppure vattene affanculo"

"Il delta del poi": "Non avevo idea di farti male perché stavo io peggio di te" intensa e sostenuta ballad che non smette di crescere d'intensità: "la libertà non ha padrone la libertà è immaginazione"

"Spina lenta": "Dove va la noia quando la cacciamo via?" Avvolgente, travolgente di pathos, con una melodia che sembra richiamare il ritornello di "Vecchi difetti"; si distende, con una  Gigliola Cinquetti sorprendente nella seconda parte: "dove va la gioia quando la gettiamo via?" Uno dei vertici dell'album.

"Rock+Roipnoll":"Grazie per questo grande gesto di fiducia che mi presti la Smart", hard rock blues schizzoide con la chitarra di Carmelo Pipitone che passa da un registro all'altro con assoluta maestria: "Io sono stupido è per questo che ti affascino"

"Un amore bonsai": "meriti molto di meglio non è un complimento è un invito a osare di più" puro pop rock "all'americana" ricco di stop and go pienamente assestati, assolutamente godibile.

"Un pizzico di te": "che odore avrà l'anima?" poetica immersa in un mood notturno, intimo: "Non ti senti anche tu parte di me?"

"Qualche kilo da buttare giù": "ero veramente immerso dentro i cazzi miei" dall'incedere sinistro, racconta di un tizio che fa jogging e viene aggredito.

"La calligrafia di Pietro": "ho un solo rimpianto se solo avessi aspettato un minuto avrei evitato di spararmi" arrembante e travolgente. 

"Niente in cambio": suggestiva, come affrontare "L'amore" in maniera non banale: "e ora ho un cuore in più pronto ad afferrarti" è/dovrebbe essere il continuo di "Con un si"

"L'impossibile": strumentale, evocativa, chiude l'album con un senso di serenità.

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