Avevamo già provato qualche anno fa a
vedere “Homeland”, ma non ci aveva colpito ed avevamo deciso di
lasciarlo stare, dimenticandocene completamente, malgrado la critica
statunitense ha sempre premiato questa serie della Showtime,
soprattutto nelle primissime stagioni. Adesso, arrivata al quinto
anno, “Homeland” è stato un po' lasciato in disparte e viene
quasi sempre dimenticato nei premi più importanti e forse anche per
questo abbiamo deciso di riprenderlo, di provare nuovamente a
guardare questa serie creata da Gideon Raff e basata sul telefilm
israeliano “Hatufim”, con protagonista una bravissima Claire
Danes, che qui interpreta Carrie Mathison, agente della CIA affetta
da disturbo bipolare, ma con un'intelligenza sopra la media.
Il
giorno in cui il sergente dei Marine, Nicholas Brody (Damian Lewis),
torna in patria, malgrado fosse già stato ritenuto morto, ma che in
realtà era stato tenuto prigioniero di al-Qaida per otto anni,
Carrie intuisce che l'uomo possa nascondere qualcosa e che in realtà
non è vivo per sola “fortuna”, ma perché potrebbe essere
passato al servizio del nemico e convertito all'Islam. Secondo le
teoria della donna, l'uomo è in stretto contatto con Abu Nazir
(Navid Negahban), alto membro di al-Qaida, diventando una vera e
propria minaccia per il proprio Paese. Eppure tornato negli USA,
ovviamente l'uomo verrà trattato come un eroe di guerra e per Carrie
non sarà per nulla facile provare la sua tesi, tanto che lasceremo
la donna alla fine della prima stagione in preda ad una ricaduta
bipolare, mentre tutti credono che è lei la pazza.
A credere
inizialmente alle teorie della Mathison è solo Saul Berenson (Mandy
Patinkin), suo superiore alla CIA, anche se col tempo pure l'uomo
cercherà di bloccarla, visto che ancora dalle sue indagini non
emerge nulla. Nel frattempo il ritorno in casa per Nicholas sarà
difficile. Sua moglie Jessica (Morena Baccarin), ha instaurato una
relazione con il migliore amico di lui, Mike Faber (Diego
Klattenhoff), mentre i due figli, che la donna ha avuto col marito,
Dana (Morgan Saylor) e Chris (Jackson Pace), nemmeno si ricordano più
la faccia del padre. Il tutto è condito da una passione che comincia
a proiettarsi all'orizzonte tra i due poli opposti della serie.
Nata
il 2 ottobre del 2011 e mandata in onda in contemporanea anche qui in
Italia, “Homeland” è senza alcun dubbio una serie avvincente,
con qualche momento down, in cui ci si perde troppo in momenti poco
efficaci e non essenziali alla trama, però è una serie che parla di
argomenti attuali che si ancorano perfettamente alla realtà. Arriva
in un periodo in cui le guerre ci appaiono così lontane che sembra non ci
tocchino, ma grazie a serie come “Homeland” possiamo capire come
tutto questo non sia vero. Insinua nella mente del telespettatore dei
dubbi importanti, perché le immagini cruente e i dialoghi sempre
veri e di carattere, fanno si che gli avvenimenti e gli intrecci di
”Homeland” ci appaiano particolarmente autentici, spingendoci a
non sapere più dove stia il bene e dove si insinui il male, cos'è
giusto o sbagliato.
L'11 settembre torna inesorabilmente a bussare
alle porte degli americani e non solo, grazie ad una serie che non
possiamo non premiare a pieni voti, malgrado dopo le prime due
stagioni l'attenzione cali un po', ma questo potrebbe essere normale,
perché la prima stagione ha una qualità troppo alta per riuscire a
mantenerla nel tempo. Dobbiamo sottolineare che lo splendido cast fa
molto bene il suo lavoro e rende ancor di più “Homeland” una
serie assolutamente da vedere, per capire che tutto può scalfirci e
che niente è come sembra.
Personaggi e doppiatori:
Carrie Mathison (Barbara De Bortoli)
Nicholas Brody (Riccardo Scarafoni)
Jessica Brody (Federica De Bortoli)
Mike Faber (Fabio Boccanera)
Chris Brody (Francesco Ferri)
Dana Brody (Giulia Tarquini)
Saul Berenson (Stefano De Sando)
Abu Nazir (Stefano Thermes)
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