Il Medimex si ferma: cambio di casacche (anche politiche) fanno male alla musica



La vetrina musicale più importante della Puglia e dell'Italia, il Medimex si ferma. La macchina organizzatrice Puglia Sound ha fatto sapere che non ci sarà un'edizione 2016 e che tutto è stato rimandato al prossimo anno. Il tutto sarebbe dovuto al cambio di casacche (anche politiche) al vertice: Cesare Veronico è il nuovo coordinatore che ha sostituito Antonio Princigalli e che è stato voluto dal neo presidente Michele Emiliano. Ai tempi di Nichi Vendola alla guida della Regione, l'evento veniva sempre garantito, era la punta di diamante della cultura, della musica, dell'arte multimediale del Mezzogiorno. Una manifestazione molto attesa è che ha ospitato i più grandi artisti internazionali (come Brian Eno) ma anche nazionali e quelli indipendenti. Non solo. Puglia Sound ha chiamato a Bari in rassegna i principali colossi e multinazionali (You Tube, Spotify, Deezer, Google, ecc.) per fare incontrare domanda e offerta, per parlare di innovazione e musica, di nuove sfide sul mercato, fornendo "consulenze" agli organizzatori di eventi. Era un investimento Medimex, uno dei pochi investimenti in cultura. Perchè Vendola, tutto si può dire tranne che non abbia migliorato la sua terra natia, che non abbia contribuito ad una crescita culturale. Al di là dei fallimenti politici di Sinistra Ecologia e Libertà. Adesso arriva il Partito Democratico a dettare nuove regole: arrivederci a tutti al 2017! Ma tutto ciò non è solo molto, molto grave, ma ancora una volta denota che riforme, buone scuole, investimenti per il Sud sono solo chiacchiere da bar. Anzi no, oggi al bar non ci crede più nessuno alla buona politica. 


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