"Solo" è il primo lavoro da solista di Alfredo Olivieri, una carriera alle spalle e un disco fresco d'altri tempi, con Funky e Reggae per nostalgici e fiati incisivi.
Album un po' demodè nei modi e nei tempi, forse volutamente sottolineato, a rimarcare l'assenza di qualcosa, con toni garbati e aristocratici ma anche diretti e unti di vissuto, con ritmi per la maggiore allegri e tristi allo stesso tempo.
Il disco apre con la divertente "Un'altra estate" e sembra proprio di essere in un'estate di fine anni '90 con un Reggae allegro da spiaggia dove "un popolo di furbi che gioca alle tre carte è un popolo di gente che canta e si diverte"
"Vivo così" funkeggiante, e con un piano Jazz manifesto del post-amore, "Vivo così stando a galla per non affogare, navigando in questo mare"...
"Non hai paura" con fiati d'altri tempi si fa ascoltare in un mix di Swing e Bossanova, allegra e ballabile, guarda al futuro con pessimismo rispetto al passato "seguendo sempre un sogno di immortalità e di un futuro che non c'è".
Arriva la malinconia nel disco di Olivieri, arriva con "Un altro numero", brano degno di un Sanremo di fine anni '80 in cui un po' tutti noi ricordiamo le canzoni come "barche in mezzo al mare".
Siamo sicuramente nella parte più riflessiva del disco, e "Stai con me" ne è la dimostrazione, una ballata con un Sax profondo da contorno, Vendittiano, ad evidenziare "segni sul cuore che forse ne ho, e grandi ferite che non guarirò".
Sempre l'amore perduto si fa strada tra "Le ali di Icaro" con varianti arrangiative forse meno incisive di quanto ascoltato in precedenza, "Così rimani con lui, non era quello che vuoi?"
Ritorna il ritmo, ritorna il Reggae su "Dice", uno spaccato della società contemporanea. Una citazione da 4/3/43 di Dalla e innesti vocali Decurtisiani, "tu forse lo trovi banale, ma io vorrei tanto sapere chi è, ci guarda e mai si vede".
Iniziando l'ascolto di "Tutto da decidere" ci sembra di notare tra le righe un incipit di "Donna con te", impressione che si annebbia subito però, trascinati da una buona esposizione testuale e un ritornello canticchiabile su pattern triti e ritriti ma pur sempre di presa armonica "Volevo dirti che non c'è nulla che rassomigli a te per tutta la voglia che hai di vivere".
Chiude il disco "Ammettiamo", che mette in pace l'artista e tutto quello che lascia indietro sui suoi passi e in questo disco, pieno di allusioni ad un rapporto finito. Qui l'artista ammette la fine di quello che è stato, e poco importa se "quasi tutte le tue amiche già mi danno del lei" tanto vale "vivere per vivere, al di là del limite".
Commenti
Posta un commento