Colapesce - Infedele



Nuovo album per “Colapesce” che per questo “Infedele” passa tra le mani di “Iosonouncane”. Il risultato è un concentrato di pop d’alta scuola, mai fine a se stesso, che intreccia tradizione e non dimentica l’innovazione, per canzoni d’autore con la C maiuscola, che appaiono decisamente moderne, ma soprattutto ispirate, che sanno dove andare a parare, tra luoghi e suggestioni, mari, incanti e relazioni che sono onde che si aggrovigliano per vedere come andare avanti in maniera appunto "infedele" nel senso più puro di libertà:

“Pantalica”: “la notte non mi aspetta si porta avanti il lavoro ne succhio un altra tetta e sullo sfondo un coro” Sorta di “ultimo Battisti” ma tra distorsioni e sfumature, viene anche in mente specie nella degna parte finale che è un mix tribale di percussioni che si immerge in sonorità noise, lo stesso Iosonouncane: “una ragazza mi ha amato ma in quel momento non c’ero regnavo tra le rovine per appagare il mio ego” uno degli apici dell’album.

“Ti attraverso”: “ho fatto come volevo, erano strade diroccate, piene di buttane e va bene, si va bene, che buon odore di profumi chimici e quanti accenti esotici, mica male” col pianoforte portante e dalla melodia cantilenante e la ritmica che si fa subito incisiva, per un’atmosfera trasognante e un ritornello centrato: “ti vedo ti attraverso ma non ti capisco” 

“Totale”: “ come dei bambini torneremo felici” basso in evidenza, ritmica trascinante, mood anni ’80 e melodia che si dipana in tutto il suo splendore nel ritornello: “e sentirmi migliore, migliore di chi?”

“Vasco da Gama”: “una balena respira mentre la vita continua” tra rimandi di Battiato, atmosfere diradate, immagini inusuali ed evocative:“efficace più di una preghiera come il sale su una carne magra”

“Decadenza e panna”: “e mi rassegno alle tue scuse faremo come dici tu quando il buongusto è sulla sedia e il cappio l’ha comprato tu”: per chitarra e voce, poesia e malinconia per scorci psichedelici, bellissima.

“Maometto a Milano”: “ il qualunquismo che ti genera soldi, siete tutti felici, siete tutti risolti, qui sbagliato ci sono io” pop morbido e sinuoso, a tratti esotico, che colpisce sin dal primo ascolto, con melodia e ritmica decisamente piacevoli.

“Compleanno”: “e se tutto questo poi ci cambierà sarò pronto per dividere la torta in due” come la stessa canzone che è difatti divisa in due parti, con una seconda puramente strumentale, tra sonorità dance e melodia ricercata, per un arrangiamento vario che si fa sentire nella seconda parte

“Sospesi”: “ e il lasso di tempo in cui non lavoro, mi dedico a te ma a dirla tutta lo faccio solo per me” avvolgente e romantica, è una ballad che tiene fede al suo titolo: “fanculo le feste, i cenoni i regali i panettoni da 120 anni non ho più giorni vacanti”

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