“La Teatrale + Reset Celebration” è il titolo della tournée che i Negrita stanno portando in giro per l’Italia. I nostri festeggiano 25 anni di carriera e 20 di Reset, l’album che li ha sdoganati al grande pubblico, grazie anche a “Chiedimi se sono felice” di Aldo, Giovanni e Giacomo, come candidamente ammette Pau, presentando il concerto.
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Il Teatro Impero di Marsala, non.è pieno, ma il calore dei fans venuti da tutta la provincia, si fa sentire sin dalle prime note di “Ho imparato a sognare”, che ha il compito di aprire lo show. Show dove sono le chitarre a farla da protagoniste, nei nuovi arrangiamenti ad hoc, anche di brani come “Greta” che vengono resi in chiave sostanzialmente semi acustica, privilegiando parole e atmosfera.
“Potrei anche fare cabaret stasera” dice Pau, ma il mood è decisamente intimo, specie nella prima parte, mentre “Che rumore fa la felicità?” alza i giri come era prevedibile.
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Nell’attesa di Mama maè con tanto di finale beatlesiano, ecco In ogni atomo, Magnolia… che arrivano puntuali, apici di una scaletta che privilegia il passato e di questo ce ne dispiace, nel mentre che “gli inni” della band aretina si fanno cantare da un pubblico decisamente attento e sul pezzo. “La tua canzone” è il pezzo… Qui la sigaretta ci stava di certo, ma caro Pau, in teatro non si può fumare.. e peccato, a maggior ragione se non è birra ma gin, quello che c'è nel bicchiere e se alcuni sono rimasti a casa a vedere Sanremo e i Ricchi e Poveri che spaccano, si.. ma il cazzo.
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C’è tempo per una versione country blues ma ugualmente infuocata di “Cambio” e l’inevitabile bis con “Rotolando verso sud” e “Gioia infinita”. In mente resta la tecnica della band e la vocalità di Pau, che in questa chiave, risultano ancor più meritevoli d’attenzione, come la ricerca e la voglia dei Negrita di distaccarsi dalle etichette che negli anni si sono succedute sulle loro spalle, le loro scelte stilistiche, che li hanno portati a durare "rinnovandosi" con gusto, nel tempo.
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