The Healing Powers of Dude (Netflix)



Dovrei intervenire… no, non ci riesco… credo di dover vomitare!”

The Healing Powers of Dude”, trasformato in italiano in un improponibile “Il Mio Grande Amico Dude”, è la nuova serie dramedy della Netflix. L’idea di base è decisamente accattivante: un bambino di 11 anni affetto da ansia sociale torna a scuola dopo parecchio tempo, ma il primo giorno non riesce nemmeno ad entrare, così i genitori decidono di seguire il consiglio dello psichiatra che segue il figlio e quindi prendere un cane da accompagnamento da portare sempre con sé ed aiutarlo a relazionarsi con il mondo che lo circonda. 



Noah (Jace Chapman) è il ragazzo protagonista dello show, un adolescente che vede i suoi compagni come zombie e quando gli parlano pensa che la testa gli esploda. Nel cast oltre a Noah e Dude, il cane, troviamo: Larisa Oleynik e Tom Everett Scott nei panni di Karen e Marvin, genitori di Noah, lei avvocato e lui un’artista che ha abbandonato per anni l’arte per dedicarsi all’apprendimento del figlio a casa, prima della decisione di spedirlo alle medie. In famiglia da tenere in conto c’è anche la presenza dell’agguerrita sorellina del ragazzo, Embry (Laurel Emory); ed infine troviamo Simon (Mauricio Lara) e Amara (Sophie Kim), i primi amici che Noah riesce a farsi a scuola, lui è estroverso per natura e si fa chiamare “Turbo”, lei è una ragazzina petulante ed intelligentissima, nonché disabile – tra l’altro è stata scelta proprio una ragazza disabile per il ruolo, scelta significativa e apprezzabile. E poi c’è lui, Dude, supporto emotivo del protagonista che parla anche, ma fortunatamente nessuno lo capisce. 


La serie è divertente, ma fa anche riflettere, assolutamente interessante l’aspetto della crescita del protagonista che avviene gradualmente e a fasi alterne, perché non si guarisce dall’oggi al domani e probabilmente non si guarisce mai del tutto da una disabilità psicologica come quella di Noah. 



Creato da Erica Spates e Sam Littenberg-Weisberg, “The Healing Powers of Dude” è uno show con un incipit nuovo, che poi purtroppo si perde nei meandri classici delle sitcom americane, attraverso le consuete disavventure del protagonista, ma facendolo con dei dialoghi brillanti ed un cast eccellente, che si rivolge decisamente ad un pubblico più giovane, con una storia che però insegna cose nuove, diverse da quelle a cui le serie tv adolescenziali ci raccontano quotidianamente. I due personaggi che emergono maggiormente nel racconto sono la sorellina e l’amica del protagonista, entrambe caratterizzate al meglio e con una personalità spiccata. Forse la narrazione si perde qui e là in divagazioni troppo sempliciotte, ma tutto sommato la serie è godibile ed intelligente.


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