Max Deste, la recensione dell'Ep "Antidoto 21"


Max Deste in questo Ep (Heaven Recording Studio) ha trovato... una cura. "Antidoto 21" racchiude 5 brani che hanno visto la luce in un periodo particolare come quello dell'emergenza Covid-19 - da qui anno 2021 - e inevitabilmente risente di tutto quello che abbiamo vissuto e in cui tutti possono rispecchiarsi, maturando però una nuova concezione di vita. Deste si avvale degli arrangiamenti di Roberto Colombo e Riccardo Di Filippo. 

La title track "Antidoto 21" annulla spazio tempo, con i campionamenti anni '80: "Le incomprensioni sono così strane" proprio come cantavano i Tiromancino... e "... tanti ricordi che offuscano la mente" anche per Deste sembrano oggi banalità alcuni "errori", quindi meglio "lasciare andare il passato alle spalle" e ricostruirsi, con una cassa che azzarda la dance. "Ho fiducia in te" è quell'andare avanti, avere fiducia nel prossimo, una delle regole che l'autore si pone: "Qui non c'è più nessun motivo per restare, seguo il sole, cerco una nuova estate" con un timbro neomelodico nonostante il pezzo sia un classic pop-rock. 
In "Dolce far niente" la metrica fa quasi fatica a inseguire un beat dalle sonorità tipicamente irish: "E' la vita che scorre e che se ne va e se manchi tu non so che senso ha". Un pensiero positivo anche in "Chiaroscuro", in cui i synth si insinuano tra i loop di batteria: "Ma il giorno in cui tu sei partita forse già sapevi di non voler più ritornare da me..." ma proprio quando si sta per crollare - come Modugno insegna - Deste trova la forza per ricominciare e lo fa guardando il tutto da una prospettiva "altra". Ed è proprio qui che il nostro nel pop "Qualcosa di magico" si accorge che i piccoli gesti quotidiani racchiudevano un senso profondo e importante e lo canta convinto: "E io non ci sto a vederti soffrire, ti prendo le mani e poi ti abbraccio forte... ce ne andiamo via da qui". 

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