Sanremo 2021, prima serata, le pagelle



Tra poltrone vuote e applausi finti inevitabilmente protagonisti, si è aperto ieri sera il Festival della canzone italiana, in un clima a tratti surreale. Fiorello sin dalle prime battute prova a stemperare una tensione che è palpabile e che sfocia in una sorta di imbarazzo che Amadeus fatica a nascondere. 

"Riempite queste poltrone non solo col culo ma anche con il cervello" Fiorello cita Carla Fracci dopo essere entrato in scena stile Rocky Horror Pitcure Show, bacio sulla fronte ad Amadeus e che lo spettacolo abbia inizio.

Tocca a Gaudiano rompere il ghiaccio ed aprire la gara delle nuove proposte. "Polvere da sparo" è il brano che il nostro canta con commozione e intensità che viene stemperata in un ritornello tormentone dai sapori latini che ben contrasta la durezza delle parole. Voto: 6,5.

Segue Elena Faggi, che si fa subito notare per un look alla Minnie di Topolino. "Che ne so" il suo brano, dal mood jazzy richiama alla mente la prima Arisa, con un arrangiamento minimal e raffinato. Voto: 6,5.

Avincola canta "Goal" e si esibisce con un pallone di calcio e un look che sembra provenire da un videogioco anni 80. Il suo brano è puro itpop, della serie, sembra una b-side di Calcutta. Voto 5.

Ultimo ad esibirsi Folcast, che porta "Scopriti" una ballad venata di soul, di classe ma abbastanza scontata nel suo dipanarsi. Voto 5,5. 

A passare il turno sono Gaudiano e Folcast.




 

Dopo un momento musicale da "varietà di una volta" molto ben riuscito della premiata coppia Amadeus Fiorello e l'esibizione del vincitore della scorsa edizione Diodato, con la sua "Fai rumore", inizia la gara dei big, con Arisa, che canta un brano firmato Gigi D'Alessio, "Potevi fare di più". Il brano, dal retrogusto jazz, è costruito interamente sull'accumulo di pathos, con poche sfumature e la melodia finisce per non respirare. Arisa sembra non trovarsi a suo agio, specie nel ritornello. Voto 5,5.

Dopo l'entrata di Matilda De Angelis tocca a Colapesce e Dimartino e alla loro "Musica leggerissima". I nostri fanno un'operazione che richiama quella fatta un paio di anni dai Baustelle nei due capitoli de L'amore e la violenza, ovvero, dare una rinfrescata al pop italiano degli anni 80, con tanto di ragazza sui pattini a far da coreografia. Brano decisamente gradevole. Voto: 6,5.

Zlatan Ibrahimovic entra e fa quello che ci si aspetta da lui, ovvero Dio Zlatan, il personaggio che gli hanno e si è cucito addosso in questi anni, a farne le spese, ovviamente il povero Amadeus, prevedibile ma divertente comunque. 

Tocca ad Aiello, con "Ora", sarebbe un brano soul, sarebbe anche orecchiabile, ma l'esibizione del nostro è talmente sovraccarica, nervosa e stonata, che finisce per rovinare tutto. Voto: 3.

Dopo l'entrata dell'infermiera milanese simbolo della lotta al Covid, è il turno dei tanto attesi Fedez e Francesca Michielin con "Chiamami per nome". Piacevole, orecchiabile ma anche decisamente scontato e un pò debole a livello testuale. Fedez è terribilmente emozionato. Voto 5,5.



Loredana Berté, arriva e scompiglia l'Ariston prima con un medley dei suoi grandi successi e poi con l'inedito "Figlia di... " classe superiore. La gara ricomincia poi con l'esibizione di Max Gazzè, vestito da Leonardo Da Vinci. "Il farmacista"è il solito Gazzè che gioca col pop alla sua maniera. Voto: 6-.

E anche Noemi, con la sua Glicine, porta la ballad che ci si attende, con il suo tipico graffio. Voto 5,5.

Poi è Fiorello show, molto divertente e poi l'attesa entrata di Achille Lauro e una performance che definire pretenziosa è dire poco. Anche nel messaggio? Che vuole trasmettere.



Madame con Voce fa la sua figura, con un brano discreto e un'interpretazione convincente. Voto: 6+.

Segue una trascurabile gag che vede protagonista la De Angelis e l'esibizione dei Maneskin con "Zitti e buoni", una botta di energia glam rock pura e semplice. Trascinante. Voto 7.

Poi ecco Ghemon e il suo "Momento perfetto" che fa l'effetto di un Neffa su di giri, gradevole il tiro funk, ma il brano non decolla. Voto:5+.

Dopo il duetto sulle note di Ti lascerò Fiorello/De Angelis arrivano i Coma Cose e le loro "Fiamme negli occhi". Ci aspettavamo decisamente di più da loro, che provassero ad osare di più. Il brano non è male nel complesso, ma davvero non possiamo non dirci delusi. Voto: 5,5.


Con "Dieci" è il turno di Annalisa, con un look supersexy e un brano dalle sonorità tipiche dei suoi ultimi lavori, niente di trascendentale, ma sicuramente gradevole. Voto: 6.

Dopo il ritorno sul palco di Diodato, la gara riprende con Francesco Renga con "Quando trovo te". La strofa è ben costruita, poi il pezzo si perde e diventa strasentito. Voto 5.

Fasma con "Parlami", autotune sugli scudi per una canzone costruita come se fosse un unico ritornello che non convince più di tanto. Voto 5-.

Dopo la Banda della polizia di stato con Stefano Di Battista che si esibisce in un gradevole tango argentino arriva la prima classifica, che vede Annalisa al primo posto, Noemi al secondo e Fasma al terzo.







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